Siamo un gruppo di colleghi del cosiddetto pubblico impiego privatizzato, stanchi di assistere passivamente a certe letture distorte della realtà offerte ormai quasi quotidianamente all’opinione pubblica dai media più diffusi.
Vogliamo offrire una chiave di lettura diversa, alternativa ed il più obiettiva possibile della vita pubblica italiana attraverso la realtà che conosciamo meglio, perché la viviamo quotidianamente, vale a dire quella che riguarda il mondo della pubblica amministrazione.
Niente difesa ad oltranza dell’indifendibile, però, come pure nessuna demonizzazione cieca e aprioristica di un settore che, tra le sue luci ed innegabili ombre, incide per sua natura sulla vita del Paese molto più profondamente ed in maniera spesso molto meno evidente, di quanto la gente normalmente immagini.
Quello che ci ripromettiamo di fare, svincolati da partiti politici e movimenti sindacali, è di andare oltre l’evidenza più manifesta dei fatti, fornendo a chi voglia seguirci quella chiave di lettura diversa e anticonformista che origina da chi, certe realtà, le vive da anni da “dietro le quinte” e che, proprio per questo, è in grado molto spesso di andare più lontano con lo sguardo di quanto non possa fare un comune cittadino, anche solo con l'immaginazione.
Ci ripromettiamo di mostrare a tutti come la burocrazia, dipinta ormai soltanto come un demone da abbattere, rappresenti in realtà molto spesso, e nonostante tutti i suoi difetti, l’ultimo baluardo in grado di garantire una difesa ai cittadini più deboli, assicurando l’uguaglianza di tutti di fronte alla legge, a prescidere dalle potenzialità economiche di ciascuno.
Percepiamo un potenziale pericolo che si nasconde dietro la legittima aspettativa di una burocrazia che non ostacoli, ma supporti le forze produttive del Paese, per renderle concorrenziali sia sul mercato europeo che su quello mondiale.
Il pericolo, a nostro parere, è che le pur auspicate riforme possano essere stumentalizzate per mascherare manovre oscure, e ben orchestrate, da parte di certe forze economiche che hanno già mostrato una discutibile creatività nelle attività finanziarie di questo Paese.
Non vorremmo che con la stessa perversa fantasia si voglia assicurare ora campo libero, in nome di un malinteso liberismo economico, alla sola legge del più forte, contro la quale il cittadino inerme è destinato a soccombere.
Per quanto in nostro potere vogliamo contribuire a vigilare affinché ciò non avvenga.
Speriamo che il nostro impegno possa contribuire ad evitare questo destino infausto, ad evitare cioè lo
smantellamento progressivo dei diritti di tutti i lavoratori, secondo una tendenza che è iniziata con la Pubblica Amministrazione, ma che si appresta a colpire in realtà tutta la popolazione.
Speriamo anche di non rinnovare il destino di Cassandra, che pur avendo il dono di profetizzare il vero era anche condannata a non essere creduta.
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