La Pubblica Amministrazione vista dal Pubblico Impiego

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martedì 2 novembre 2010

Esternalizzare per Cosa?

Nell'ultimo convegno dei giovani di Confindustria, Piero Guidi afferma che bisogna "avere il coraggio di ripensare alla possibilità di esternalizzare interi capitoli di spesa pubblica. Di liberalizzare e privatizzare".

Ora, non per fare della solita dietrologia, ma adesso è chiaro quale sia il vero obiettivo di questo momento storico: demolire pezzo a pezzo lo Stato per affidarlo a chi può e sa' come guadagnarci davvero: i privati. Dunque esternalizzare con buona pace di quelli che aspettano sei mesi per una mammografia, ma pagando il quadruplo la fanno in una settimana; esternalizzare per quelli che non trovano posto in un nido, ma che pagando assai di più lo trovano in due minuti, e via dicendo.


Che lo Stato funzioni male, è evidente - chi meglio di noi può dirlo, noi che auspichiamo un contatto reale ed efficace tra burocrazia ed utenti - ma che per migliorare le cose serva gettar via l'acqua con tutto il bambino, ne corre molto.
 
Ma questo è quello che ormai fanno passare nell'immaginario del cittadino comune, omettendo di descrivere tutti i disastri che le attività già esternalizzate hanno già combinato.
Un capitolo a parte in questo è l'inefficienza della Consip ad esempio, inefficienza su cui si potrebbero ormai pubblicare trattati.
Del resto che la loro coscienza non sia del tutto cristallina, si capisce dalla premessa che argomenta l'affermazione di Guidi: ovvero "il governo Berlusconi ha «il grande merito di aver frenato l'aumento del debito» e la «prudenza di Tremonti ha pagato».
Purtroppo per Guidi, e tutti noi, i dati dell'ISTAT e della Banca d'Italia, dicono l'esatto contrario e su questo non c'è moviola che tenga.

V. anche sul forum: Esternalizzo ... dunque sono
 

Per maggiori informazioni andate a questo link:

oppure guardate tutti i video del Convegno raccolti sul sito del Movimento dei Giovani Imprenditori di Confidustria:
Riportiamo qui l'intervento del Presidente dei giovani imprenditori della Campania:

5 commenti:

  1. Mi sembra che l’Italia sia ormai un preda contesa dagli imprenditori, intenzionati a sbranarla fino all’osso.
    Da un lato portano all’estero la ricchezza nazionale, delocalizzando l’intera impresa manifatturiera italiana, dall’altro azzannano i servizi pubblici, perché sono gli unici investimenti che ancora esistono da noi.
    Naturalmente per riuscirci bene devono togliere di mezzo la pubblica amministrazione, magari enfatizzandone il malfunzionamento, ma tanto ci sanno fare con la pubblicità, che è parente stretta della propaganda.
    Nessuno si lamenterà, tranne i dipendenti pubblici, e quando anche gli altri capiranno che il privato funziona peggio del pubblico, perché costa di più, nessuno lo controlla e nessuno lo cazzia quando sbaglia, bè, allora sarà troppo tardi e non ci sarà rimasto più niente da spolpare.

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  2. Piantatela di fare le vittime!
    E' ora di finirla con i privilegi e con la burocrazia che non si arriva da nessuna parte.
    Il lavoro a chi lavora davvero, gli altri fuori!

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  3. "Ora, non per fare della solita dietrologia, ma adesso è chiaro quale sia il vero obiettivo di questo momento storico: demolire pezzo a pezzo lo Stato per affidarlo a chi può e sa' come guadagnarci davvero: i privati. "
    A me veramente era chiaro da un pezzo e non mi sembra neanche di fare chissà quale dietrologia.
    Guardiamo a quello che sta succedendo nella scuola (oltre che nella Sanità, come è stato giustamente ricordato nel post)! La scuola pubblica è sotto attacco e i genitori che si orientano verso il privato sono sempre di più.
    A chi gioverà tutto questo? Non ad una scuola che si voleva egualitaria e democratica, con la funzione di "ascensore sociale" per le categorie più deboli, che potevano sperare in un miglioramento della propria condizione, accedendo a risorse equamente distribuite tra tutti. Ciò a cui si tende, invece, è una scuola "ricca" per i ricchi e una "povera" e squalificata per chi non potrà pagare una retta salata.
    Purtroppo hanno sparso sale sulle piaghe, e l'opinione pubblica è ormai incattivita verso tutto ciò che è pubblico. La fiducia in chi esercita funzioni pubbliche è annientata, e di questo dobbiamo ringraziare soprattutto una classe dirigente che ogni singolo giorno non fa che ricordarci quanto l'uso e l'abuso di potere siano intercambiabili e quasi indistinguibili

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  4. Per l'anonimo del 3 novembre ore 9,42: qui nessuno sta facendo la "vittima". Si sta semplicemente descrivendo un mutamento in atto. La prossima volta leggi bene, prima di commentare. Grazie

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  5. Mi sembra evidente la tendenza sempre più forte e generalizzata a spingere verso la privatizzazione.
    Il cittadino comune pensa che "privatizzazione" significhi liberarsi dalle pastoie burocratiche; in realtà la tendenza è piuttosto quella di affidare ai privati la gestione dei servizi pubblici; difficilmente si riflette sulle conseguenze potenzialmente nefaste di questa traslazione di compiti da un soggetto istituzionale, che opera senza fine di lucro, ad uno imprenditoriale, che agisce soltanto in presenza di un profitto teso alla massimizzazione.

    In Sicilia si è già visto il logo dello sponsor sulla divisa delle guardie municipali.
    Nell’interesse di quali ditte verrà svolto in futuro il lavoro pubblico?

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