In
tempi di revisione dei conti e taglio delle spese inutili (dicono loro e forse
per questo la chiamano “spending review” per non farci capire nulla) è il caso
di segnalare una notizia da ventottesima pagina su uno dei principali
quotidiani nazionali per tiratura, in un sabato dedicato al primo vero sole e
le faccende domestiche.
L’INPS,
per effetto della legge di stabilità, taglia il numero di visite fiscali ai
lavoratori dipendenti riducendole dalle 900mila del 2012 alle 100mila previste
nel 2013. Questo perché si sono accorti che la spesa ha totalizzato 50 milioni
di euro (cinquantamilioni!).
Ora
qualcuno dirà, certo il falso malato avrà gioco facile, poche risorse, pochi
controlli, però utilizziamo questi denari per imporre meno tasse.
Non
è proprio così, perché chi ha preso questa decisione lo ha fatto sulla base di
una stima assolutamente errata del fenomeno dell’assenteismo per malattia dei
lavoratori dipendenti.
Infatti
un organismo terzo, quindi non impastoiato nelle mote della politica nazionale,
ovvero il Fondo Monetario Internazionale, certifica, in uno studio del 2010,
che in Italia nel periodo 2000/2008 l’assenteismo per malattia dei lavoratori
dipendenti è stato per i privati del 1,6%, e per i pubblici del 2% sul totale.
Questo dato è inferiore alla media europea e, udite udite, più basso di quello
registrato nella rigorosa Germania.
Crediamo
a questo punto che sia il caso di ricordare quale voluminosa e a tratti astiosa
campagna mediatica sia stata scatenata dall’allora ministro della Pubblica Amministrazione
Renato Brunetta, nei confronti dei lavoratori pubblici, ed in particolare dei
famigerati STATALI.
Questa
campagna, ad onor del vero non prima, è semplicemente servita a procrastinare
per l’ennesima volta i rinnovi contrattuali e a lesinare risorse in un comparto
che, svilito e svuotato di qualsiasi nerbo e personalità, messo alla berlina e
dileggiato da chiunque, è sostanzialmente impossibilitato a combattere ad armi
pari contro il privato che avanza.
Infatti
gli ospedali collassano, le scuole cascano, i tribunali si ingolfano, le strade
si scassano, i tempi dei rimborsi si allungano, le pratiche si accatastano, le
volanti della polizia si fermano, e per carità di Patria ci fermiamo qui.
Aggiungendo
ovviamente, che in questo marasma ci rimettono sicuramente i meno abbienti, i
meno protetti, insomma tutti quelli a cui uno Stato dovrebbe pensare per primi
e non lasciare per ultimi.
Ora
delle due è una: o si era totalmente all’oscuro di dati e funzionamento della
macchina statale in generale e del lavoro pubblico in particolare (per cui non
si capisce in base a quale competenza uno sia nominato Ministro), oppure si
mente sapendo di mentire con lo scopo di perseguire scopi inconfessabili.
Non
c’è particolare accanimento verso Renato Brunetta, ripetiamo che non è stato
l’unico Ministro a fare uscite del genere, ma certo si è distinto molto nello
sport nazionale del “tiro allo statale” e dunque non se ne avrà a male se,
parte di quei cinquantamilioni di euro li vorremmo indietro, magari per retribuire
qualche precario o esodato che di questi tempi se la passa davvero male.
Link correlati:
Comunicato stampa della Funzione Pubblica sulla sospensione delle visite fiscali disposte dall'INPS (ma non per il pubblico impiego)
La Repubblica - Riscontrato solo il 9% di falsi invalidi
Vita.it - Solo il 9% di falsi malati - Le Visite fiscali dell'INPS smentiscono un luogo comune italiano
Mondo economia - Pochi falsi invalidi: l'INPS taglia le visite fiscali
Anche nel trevigiano "deludenti" le visite fiscali INPS
INTOPIC.IT - forum sulle visite fiscali
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