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mercoledì 12 giugno 2013

Ma quali assenteisti!



In tempi di revisione dei conti e taglio delle spese inutili (dicono loro e forse per questo la chiamano “spending review” per non farci capire nulla) è il caso di segnalare una notizia da ventottesima pagina su uno dei principali quotidiani nazionali per tiratura, in un sabato dedicato al primo vero sole e le faccende domestiche.
L’INPS, per effetto della legge di stabilità, taglia il numero di visite fiscali ai lavoratori dipendenti riducendole dalle 900mila del 2012 alle 100mila previste nel 2013. Questo perché si sono accorti che la spesa ha totalizzato 50 milioni di euro (cinquantamilioni!).
Ora qualcuno dirà, certo il falso malato avrà gioco facile, poche risorse, pochi controlli, però utilizziamo questi denari per imporre meno tasse.
Non è proprio così, perché chi ha preso questa decisione lo ha fatto sulla base di una stima assolutamente errata del fenomeno dell’assenteismo per malattia dei lavoratori dipendenti.
Infatti un organismo terzo, quindi non impastoiato nelle mote della politica nazionale, ovvero il Fondo Monetario Internazionale, certifica, in uno studio del 2010, che in Italia nel periodo 2000/2008 l’assenteismo per malattia dei lavoratori dipendenti è stato per i privati del 1,6%, e per i pubblici del 2% sul totale. Questo dato è inferiore alla media europea e, udite udite, più basso di quello registrato nella rigorosa Germania.
Crediamo a questo punto che sia il caso di ricordare quale voluminosa e a tratti astiosa campagna mediatica sia stata scatenata dall’allora ministro della Pubblica Amministrazione Renato Brunetta, nei confronti dei lavoratori pubblici, ed in particolare dei famigerati STATALI.
Questa campagna, ad onor del vero non prima, è semplicemente servita a procrastinare per l’ennesima volta i rinnovi contrattuali e a lesinare risorse in un comparto che, svilito e svuotato di qualsiasi nerbo e personalità, messo alla berlina e dileggiato da chiunque, è sostanzialmente impossibilitato a combattere ad armi pari contro il privato che avanza.
Infatti gli ospedali collassano, le scuole cascano, i tribunali si ingolfano, le strade si scassano, i tempi dei rimborsi si allungano, le pratiche si accatastano, le volanti della polizia si fermano, e per carità di Patria ci fermiamo qui.
Aggiungendo ovviamente, che in questo marasma ci rimettono sicuramente i meno abbienti, i meno protetti, insomma tutti quelli a cui uno Stato dovrebbe pensare per primi e non lasciare per ultimi.
Ora delle due è una: o si era totalmente all’oscuro di dati e funzionamento della macchina statale in generale e del lavoro pubblico in particolare (per cui non si capisce in base a quale competenza uno sia nominato Ministro), oppure si mente sapendo di mentire con lo scopo di perseguire scopi inconfessabili.
Non c’è particolare accanimento verso Renato Brunetta, ripetiamo che non è stato l’unico Ministro a fare uscite del genere, ma certo si è distinto molto nello sport nazionale del “tiro allo statale” e dunque non se ne avrà a male se, parte di quei cinquantamilioni di euro li vorremmo indietro, magari per retribuire qualche precario o esodato che di questi tempi se la passa davvero male.


Link correlati:

Comunicato stampa della Funzione Pubblica sulla sospensione delle visite fiscali disposte dall'INPS (ma non per il pubblico impiego) 

La Repubblica - Riscontrato solo il 9% di falsi invalidi 

Vita.it - Solo il 9% di falsi malati - Le Visite fiscali dell'INPS smentiscono un luogo comune italiano 

Mondo economia - Pochi falsi invalidi: l'INPS taglia le visite fiscali 


Anche nel trevigiano "deludenti" le visite fiscali INPS 

INTOPIC.IT - forum sulle visite fiscali 

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