La Pubblica Amministrazione vista dal Pubblico Impiego

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lunedì 15 marzo 2010

DemoBurocratica

Sono tempi nei quali il nonnulla determina esiti fortemente diversi.
Per come si è congegnata l’esistenza umana, ormai a volte basta davvero poco. Eppure non era così. Una volta gli avvenimenti si misuravano nell’arco delle stagioni ed il passare delle generazioni non sempre significava novità significative.
Noi contemporanei andiamo tutti, volenti o nolenti, più veloci, ed il nonnulla, l’inezia, l’attimo, avanzano e diventano sempre più importanti.
Qualcuno potrebbe dire che non bisogna essere fiscali nel determinarli e misurarli, che è un eccesso di burocrazia, stare lì a verificare se la cosa è accaduta prima o dopo un certo limite e via discorrendo.
Purtroppo, o per fortuna, la burocrazia è in questi casi, democrazia. Sostanzia le regole generali alle quali il convivere civile si adatta e determina in modo univoco cosa sia possibile e cosa no.
Lo determina per tutti, senza guardare in faccia nessuno. E tutti noi sappiamo che è così.
Quanti hanno vissuto sulla propria pelle, successi ed insuccessi determinati da uno scarto minimo?

Dunque suona un po’ inquietante il richiamo che, anche autorevoli rappresentanti dello Stato, fanno alla “sostanza”. Come se pagare prima o dopo la scadenza la bolletta del gas fosse la stessa cosa. O come se presentare prima o dopo il temine di scadenza la domanda per un concorso fosse ininfluente per partecipare.
Eppure quanti di questi richiami alla flessibilità di certe regole sono diretti ai cosiddetti burocrati, alimentando l’idea della gestione della cosa pubblica che si forma nell’opinione comune del cittadino.
Diranno: sono i soliti parrucconi e burocrati che guardano il pelo nell’uovo solo per allungare il brodo e giustificare la loro presenza.
E avanti di questo passo nessuno riconoscerà più al pubblico dipendente, dunque burocrate, il giusto ruolo di gestione dell’interesse pubblico con regole certe e per tutti uguali, dunque democratiche.
E avanti di questo passo nessuno dirà mai, né mai distinguerà, qual é e dove si annida la vera burocrazia che fa danni e che ad arte ritarda l’azione dello Stato.

1 commento:

  1. Così è accaduto pure per le notifiche: c'è voluta una sentenza della Corte costituzionale del gennaio di quest'anno per rendere innocuo un nuovo articolo del codice di procedura civile e per stabilire che la notifica non può essere "presunta", vale a dire che non si perfeziona con la sola spedizione della raccomandata, ma occorre accertarsi che il destinatario l'abbia effettivamente ricevuta. E' grazie a questo mancato rispetto delle forme (o meglio, a questa considerazione della notifica come una mera trascurabile formalità ) che tanti italiani si sono ritrovati, senza saperlo, la casa venduta all'asta da società di recupero crediti, magari per una bolletta non pagata...

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